Oltre l’ombra dei ricordi: il diritto all’oblio per scegliere chi essere oggi

07.09.2025

Quando il passato ti persegue

Hai mai sentito il peso di ciò che il mondo ricorda di te? Ogni parola, ogni immagine, ogni ricordo digitale può restare lì, silenzioso ma presente, come un'ombra che ti segue a ogni passo.

E se ti dicessi che puoi fermarlo? Il diritto all'oblio ti permette di chiudere quella porta sul passato, senza cancellarlo del tutto, ma togliendogli il potere di definire chi sei oggi: è come liberare te stesso da catene invisibili, respirare di nuovo e camminare leggero, insieme a chi ami, senza portare con te il peso di vecchie ferite.

In Italia: la tua voce conta

In Italia questo diritto è riconosciuto grazie al Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR – Reg. UE 2016/679) e al Codice Privacy italiano (D.lgs. 196/2003, modificato nel 2018), i quali permettono di dare voce a chiunque viva sul territorio, indipendentemente dalla nazionalità.

Significa che puoi chiedere ai motori di ricerca o alle piattaforme digitali di "dimenticare" vecchie notizie o post che non riflettono più chi sei.

Non è magia: è un tuo diritto!

Come si esercita il diritto all'oblio

L'articolo 17 del GDPR riconosce a ogni persona ("l'interessato") il diritto di ottenere la cancellazione dei propri dati personali quando non sono più necessari, sono inesatti o ledono la propria reputazione. In pratica, puoi:

  • presentare una richiesta direttamente al motore di ricerca (come Google) o alla piattaforma che conserva i dati;

  • compilare i moduli messi a disposizione online;

  • oppure inviare una comunicazione formale al titolare del trattamento.

Se la richiesta non viene accolta, puoi rivolgerti al Garante per la protezione dei dati personali (GDPR), l'autorità indipendente che vigila sul rispetto delle regole e difende i nostri diritti digitali. Il Garante può ordinare la rimozione dei dati e sanzionare chi non rispetta la legge.

I protagonisti del diritto alla cancellazione

Il GDPR chiarisce bene i ruoli in gioco:

  • l'interessato: sei tu, la persona i cui dati sono trattati;

  • il titolare del trattamento: chi decide come e perché i tuoi dati vengono raccolti e usati;

  • il responsabile del trattamento: chi li gestisce per conto del titolare.

Conoscere queste figure significa capire meglio a chi rivolgersi e come esercitare i propri diritti.

Prevenire è meglio che curare!

Il diritto all'oblio è prezioso, ma nulla è più potente di saper difendere la propria privacy prima che sia troppo tardi.

Ogni clic, ogni iscrizione, ogni contenuto che pubblichiamo lascia una traccia indelebile. Le piattaforme ci offrono visibilità e connessioni, ma in cambio raccolgono i nostri dati, spesso senza che ce ne rendiamo pienamente conto. La scelta di cosa condividere e cosa proteggere è nelle nostre mani: da essa dipende il nostro controllo sul presente e sul futuro.

La cultura cinese ci suggerisce un'immagine evocativa: la vita digitale è come un giardino che coltiviamo giorno dopo giorno. Ogni informazione che condividiamo è un seme: se piantiamo troppo o senza cura, il giardino può riempirsi di piante indesiderate, difficili da rimuovere. Con scelte consapevoli, invece, il giardino resta armonioso e protetto. 

Condividere meno significa muoversi leggeri, evitando di appesantire la propria reputazione e riducendo i rischi di esposizione dei dati. Limitare ciò che pubblichiamo non significa rinunciare a comunicare, ma coltivare con attenzione la nostra vita digitale, rispettando noi stessi e chi ci sta vicino.

In Cina: la memoria condivisa

In Cina, la protezione dei dati personali è guidata dalla Personal Information Protection Law (PIPL, 2021), insieme a leggi come la Cybersecurity Law e la Data Security Law.

Qui, però, il concetto di "diritto all'oblio" non esiste come in Europa. La privacy è spesso gestita dalla comunità o dallo Stato, e la reputazione personale è legata alla reputazione del gruppo: la famiglia, la comunità, la società.

Il concetto di "mianzi" (面子 – la "faccia") insegna a proteggere l'onore e a evitare imbarazzi, ma spesso il passato resta osservato da occhi collettivi. Qui, il peso del passato non è solo tuo: influenza chi ti ama e chi ti sta vicino.

Due culture, un'unica tensione universale

Italia e Cina ci insegnano qualcosa di profondo: la memoria e la reputazione non sono solo regole, ma emozioni.

  • In Italia: l'individuo è al centro, perché la protezione della reputazione personale è considerata un diritto fondamentale, difeso attivamente dalla legge.

  • In Cina: la memoria pubblica è più controllata dallo Stato, e il concetto di 面子 spinge le persone a evitare l'esposizione più che a cancellarla.

Due strade diverse, ma lo stesso obiettivo: proteggere l'essere umano dal peso del passato. È la dimostrazione che culture distinte, pur con strumenti differenti, perseguono fini simili, a riprova del carattere universale del diritto.

Per te, cittadino cinese in Italia: scegli la serenità

Se vivi in Italia, sappi che qui hai strumenti che in Cina non esistono: puoi chiedere al mondo digitale di "dimenticare" ciò che non ti rappresenta più. Non è solo una legge: è un gesto d'amore verso te stesso, un modo per riprendere in mano la tua storia.

Ogni richiesta, ogni piccolo passo per proteggere la tua reputazione è un respiro di libertà. Immagina di camminare senza il peso del passato, sentire il presente e costruire il futuro senza catene.

Questa è la vera essenza del diritto all'oblio: il potere di scegliere chi vuoi essere, oggi e domani.

7 consigli utili per proteggere la tua privacy online

  1. Condividi meno, condividi meglio: ogni post, foto o iscrizione lascia tracce. Prima di pubblicare, chiediti se sia davvero necessario;
  2. Controlla le impostazioni di privacy: su social e piattaforme rivedi periodicamente chi può vedere i tuoi contenuti;
  3. Password forti e aggiornamenti regolari: usa password diverse e complesse e aggiorna sempre dispositivi e app;
  4. Iscrizioni consapevoli: fornisci solo i dati indispensabili.
  5. Monitora la tua reputazione digitale: cerca periodicamente il tuo nome online. Così puoi scoprire se circolano informazioni non aggiornate o dannose e agire subito.
  6. Conserva le prove: in caso di uso scorretto dei tuoi dati, conserva email o schermate: possono essere decisive per difendere i tuoi diritti.
  7. Rivolgiti a un avvocato di fiducia: se la tua richiesta non viene rispettata o i tuoi dati vengono usati in modo scorretto, un avvocato può aiutarti a far valere il tuo diritto all'oblio davanti al titolare del trattamento, al Garante della Privacy o in Tribunale.

Non c'è nulla di più potente del dimenticare ciò che ci fa male."

- Anonimo

Ringraziamenti

Desidero rivolgere un sentito ringraziamento al Magistrato Gustavo Cioppa, per l'attenzione e la disponibilità con cui ha condiviso le Sue riflessioni e i Suoi consigli in materia giuridica.

Il Suo contributo, contraddistinto da equilibrio e profondità di pensiero, ha offerto stimoli preziosi che arricchiscono non solo il mio percorso professionale, ma anche la mia capacità di osservare il diritto con maggiore consapevolezza e senso critico.

La qualità del dialogo che Lei rende possibile è, a mio avviso, ciò che conferisce valore autentico allo scambio di idee: una rara combinazione di rigore e apertura, capace di ispirare.

Dott.ssa Cinzia Hu